La Palmaria è la più grande isola ligure ed assieme alle due isole minori del Tino e del Tinetto nel 1997 è stata inserita dall’UNESCO nei patrimoni dell’umanità.
L’isola, raggiungibile dal borgo di Portovenere o dal lungo mare di La Spezia, con battelli di linea o con piccole barche a noleggio, dispone di un’ampia rete di sentieri che consente di visitarla in ogni suo angolo.
Il sentiero n. 510 costituisce il giro completo dell’isola, con una percorrenza di circa 3 ore e con un dislivello di 290 metri.
Partendo dal seno del Terrizzo, la baia di fronte a Portovenere, con direzione Golfo della Spezia, si incontra il Forte “Umberto I”, recuperato e visitabile, per poi salire sino alla batteria posta sopra la Cala dello Schenello; da lì sulla destra si stacca il sentiero n. 511, detto “Strada dei condannati” per il fatto che nelle costruzioni delle opere militari dell’isola furono impiegati gli ergastolani.
Col 511 si raggiunge in circa 40 minuti la fortezza Cavour, edificio principale posto sulla sommità dell’isola, da dove si hanno spettacolari vedute sul borgo di Portovenere e sulla chiesa di San Pietro.
Proseguendo sul sentiero 510 si raggiunge la Cala della Fornace da dove si può ammirare la Torre Scola, piccolo forte militare eretto nel 1606 dai Genovesi su scogliere isolate davanti a Punta Scola.
La salita si smorza per arrivare su un pianoro che offre uno splendido panorama sul Golfo, le alpi Apuane e sul Tino, dove anticamente sui terrazzamenti ancora ben visibili, si coltivavano vite ed ulivi.
Lasciato il pianoro ci si tuffa con una ripida discesa nel bosco sulla cala del Pozzale fino ad arrivare sulla scogliera e sulla spiaggia che si percorre sotto imponenti pareti rocciose per poi risalire verso il lato dell’isola che dà sul mare aperto.
Questa è la parte più selvaggia della Palmaria con le falesie a picco sulla Caletta e sulla Cala Grande; qui anticamente si estraeva il pregiatissimo marmo Portoro che veniva calato a mare con ardite opere ingegneristiche.
Raggiunto il punto più alto del’isola a quota 190 metri si affronta una lunga discesa in un bosco di lecci, sino al “Carlo Alberto”, il litorale di fronte alla chiesa di San Pietro; da qui si godono spettacolari vedute sulla parete rocciosa del Muzzerone, sulle scogliere delle Rosse, lo scoglio Ferale e oltre fino alle Cinque Terre.
Percorrendo il lungo mare si rientra al Terrizzo, incontrando l’ingresso della storica Locanda Lorena, il ristorante più rinomato della zona.
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